Giochiamo un heads up? No grazie, il rake è troppo alto

Cos’è il rake?

È una commissione che viene prelevata da tutti i tavoli attivi nei quali si gioca a poker ed accreditata in automatico alla room. Viene espressa in due modi: come una percentuale, che generalmente varia dal 5% al 10%, del piatto, fino ad un importo massimo, detto CAP, stabilito dal casinò, oltre il quale non è possibile andare, oppure, il secondo modo, tramite una quota fissa, di solito utilizzata per partecipare ad un torneo sit and go. Il termine rake in italiano significa rastrello, in quanto trae le sue origini dai croupier che al termine della sessione di gioco, grazie a tale strumento, rastrellano tutte le puntate perdenti. Nel cash game tale provvigione viene detratta ad ogni iniezione di denaro nel pot da parte di entrambi i contendenti e non in una sola volta al termine della mano.
Questo di solito è quello che avviene nelle poker room online: una tassa o una porzione del piatto vengono versate al sito ospitante. Invece, nei casinò reali a volte il rake è costituito da una tariffa a tempo. Ad esempio: si pagano €10 ogni 30 minuti di gioco per il privilegio di essere ai tavoli.

Quanto incide sulle partite

 Cosa succede se, su 100 partite concluse di heads-up sng, 50 ne avete vinte e 50 perse? Pensate di essere in pareggio? Ebbene, la cattiva notizia è che siete in perdita, perché dovrete pagare il rake, cioè una commissione, proporzionale al buy-in, che va versata alla room, per il servizio offerto, ogni volta che iniziate una partita. Molti giocatori non prestano molta attenzione a questi rimborsi. Poiché vengono tolti istantaneamente dal piatto, risultano invisibili ad un occhio poco esperto. Qualcuno se ne potrebbe accorgere quando vince, ma in questa circostanza si è contenti di aver vinto la mano e quindi chi se ne importa se il pot è diminuito di qualche spicciolo? La maggioranza degli utenti non si curano affatto di questi pagamenti: si tratta di un piccolo ammontare, perché preoccuparsi? Invece dovreste considerarlo, eccome, perché rappresenta lo scoglio principale per chi gioca gli Hu sng (ed anche per il cash game come vedremo più avanti), che non rendono battibili i microstakes (se non a partire dai €5 o addirittura dagli hu da €10) dove il rake è, nella maggior parte dei casi, il 10% del buy-in. Per andare in pareggio (break-even) negli hu da €5 occorre mantenere un winrate del 60%, cioè vincere 60 heads-up su 100 giocati. Il che è una media non sostenibile dalla maggioranza dei giocatori, anche se il field presente ai microstakes è molto scarso. Mentre negli hu da €10 è sufficiente vincere il 54% delle partite per andare in pareggio. Come abbiamo appena appurato salendo da €5 a €10 abbiamo la possibilità di perdere anche 6 incontri in più, senza per questo essere in perdita. Quindi, più si sale con il buy-in e meno partite sono necessarie per raggiungere il profitto.
Perché le poker room adottano questa politica di aumentare, in termini percentuali, il rake nei livelli bassi per poi diminuirlo man mano che si sale? Perché un giocatore che gioca un hu da €0.5 (0.44 + 0.06) paga alla room una commissione di 6 centesimi, mentre una persona che gioca un hu da €100 (92 + 8) versa 8 euro di rake, ed entrambi utilizzano le stesse risorse del sito, per questo la room tende a privilegiare quei giocatori che contribuiscono in maniera maggiore alle sue casse. Se deciderete di specializzarvi nell’heads up, tenete sempre a mente questo problema con cui dovrete convivere e dal quale si deduce facilmente che non è possibile sostare a lungo nei microstakes, perché il rake e la varianza consumeranno inesorabilmente il vostro bankroll.

Il rake è sempre doppio

La percentuale che si trattiene la poker room nelle partite di cash game con due giocatori è sempre più grande di quello che si possa pensare. Per fare un esempio concreto supponiamo che il rake applicato dal sito sia del 5%; considerate che su una delle migliori room, nel momento in cui scrivo, è il 5,5%. La maggior parte delle persone non si rendono conto che prelevare il 5% dal piatto equivale a portarsi via il 10% delle vostre vincite. Ad esempio, se il pot è di €4, allora alla room spettano 20 centesimi. Ma se siamo giunti alla formazione di un piatto di 4 euro, significa che €2 sono vostri e €2 del vostro avversario ed anche se vale il principio che i soldi messi nel piatto sono comunque persi, nella sostanza voi avete comunque vinto €2 e la poker room detrae €0,20 che corrispondono al 10% della vostra vincita. Questa tassa del 10% è piuttosto difficile da battere perché vi obbliga ad essere il 10% più bravi del campione medio dei vostri avversari. Se anche gli altri sfidanti giocano abbastanza bene, è improbabile essere il 10% più forti di loro e c’è quindi bisogno di un buon numero di fish per realizzare un profitto.

Perché è così devastante

Otto amici decidono di recarsi al casinò e prenotare un tavolo per giocare tutto il giorno (8 ore) al Texas Hold’em NL cash game. Ognuno porta con sé €100. Nel gioco hanno tutti le stesse capacità, escluso un giocatore che è più bravo di tutti gli altri. Il rake praticato dalla casa è del 10% con un CAP di €4. Hanno una media di 25 mani l’ora nelle quali il casinò può rastrellare le sue commissioni massime (4 euro), mentre le altre mani sono troppo piccole o uncontested per applicare le €4. La domanda che ci poniamo è: quanti soldi avrà vinto il giocatore migliore al tavolo rispetto al peggiore? La risposta è che tutti, al termine della giornata, avranno lo stesso ammontare di soldi: 0 euro. Si avete capito bene: si alzeranno dal tavolo senza un euro, perché tutti i soldi saranno andati al dealer. Come è possibile? È semplice matematica: il casinò prende 4 x 25 euro ogni ora e cioè €100/h. Se moltiplichiamo questa cifra per le ore giocate otteniamo €800 che è proprio il totale dei soldi che avevano tutti i giocatori quando si sono seduti al tavolo. Si tratta, naturalmente, di un esempio ipotetico che non può verificarsi nella realtà, in quanto in un casinò i tavoli sono movimentati con l’ingresso di nuove persone, che apportano nuovi flussi di denaro e l’uscita dei giocatori pessimi che andando rotti lasciano il tavolo per far posto ad altri. Ma in ogni caso potete appurare l’impatto devastante del rake (come quello che abbiamo ipotizzato) sul gioco, tanto che alcuni asseriscono che non è possibile battere i livelli low stakes, perché il tributo che viene detratto dal piatto è troppo alto, anche per un buon giocatore.
Anche se fin’ora abbiamo parlato in maniera negativa di questo balzello, dobbiamo considerare che è proprio questa imposta che permette alla room di sostentarsi e a noi di giocare. Grazie a questo contributo tutti i programmatori che migliorano il software con il quale giochiamo, gli addetti al customer care che ci aiutano a risolvere i problemi, gli impiegati addetti ad esempio ai versamenti e prelevamenti di denaro, … vengono finanziati per soddisfare i nostri bisogni. C’è poi un altro fattore da valutare: non tutto il rake che i giocatori sborsano è destinato alla room, perché c’è una parte che va direttamente allo Stato/AAMS sotto forma di tasse.

Alcune regole che potrebbero verificarsi

No flop no drop significa che se il piatto è stato vinto prima che sia sceso il flop, allora non verrà applicata alcuna commissione.
Minimun è il caso in cui non viene detratto alcun rake, se il piatto non supera un certo ammontare minimo.
Maximum (CAP) è l’importo massimo oltre il quale la poker room non può detrarre ulteriore rake, anche se il piatto ha dimensioni enormi.
Rake progressivo vuol dire che la percentuale diminuisce con l’aumentare del pot.

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